lunedì 29 ottobre 2012

Io e Te (2012) di Bernardo Bertolucci




Io e Te, 2012. Con JacopoOlmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, di Bernardo Bertolucci
Lorenzo è un ragazzo solitario, introverso e asociale. Facendo credere a tutti di essere partito con i compagni di scuola, decide di rinchiudersi nella cantina con provviste, libri, fumetti, musica e un formicaio.
A sconvolgere il suo isolamento ci penserà una quasi sconosciuta sorellastra.

Intense inquadrature che scavano gli animi tormantati di due adolescenti in un ambiente claustrofobico, una regia fresca, asciutta e leggera. Non è il film di sperimentazione di un esordiente, ma l'ultimo film di un ultrasettantenne da tempo costretto su di una sedia a rotelle. Possibile? Si, se il regista in questione si chiama Bernardo Bertolucci.
 Il film è il raconto di formazione di due ragazzi inquieti, a disagio in una relatà e in una famiglia che non li comprende. Le ossessioni di Bertolucci ci sono tutte: gli spazi chiusi, l'isolamento, il ballo, l'odore di incesto, il percorso iniziatico. Ma quello che davvero stupisce è la tenerezza e l'indulgenza con la  quale il suo sguardo profondamente leggero si posa su i suoi giovani personaggi. E' un film sincero, semplice, intimo, vitale. Mentre in The Dreamers il maestro "spiava" degli adoloscenti autoesiliati con citazioni cinematografiche urlate, Io e te è pervaso di sussurri e rimandi alla sua stessa filmografia. Mentre The Dreamers racconta di una gioventù ribelle che si scontra con la società pretendendo di cambiarla, in Io e te i protagonisti si isolano dalla realtà da cui vorrebbero essere solo accetati nonostante la loro diversità. (I dreamers, scendendo in strada, combattevano per affermare la diversità e il cambiamento, in "Io e te" i due giovani trovano la libertà  nascondendosi in cantina dove combattono una guerra personalissima contro loro stessi).
Il finale omaggia l'indimenticabile capolavoro sulla solitudine incompresea  di Truffaut (I quattrocento colpi)









Bernardo Bertolucci, Tea Falco e Jacopo Olmo Antinori sul set del film

mercoledì 24 ottobre 2012

Marlon Brando_Galleria Fotografica

Marlon Brando (3 aprile 1924- 1º luglio 2004)
Fu candidato otto volte al premio oscar vincendolo in due occassioni






Un tram che si chiama desiderio (A Streetcar Named Desire, 1951) di Elia Kazan



Marlon Brando in una scena del film Giulio Cesare (Julius Caesar, 1953)


Il selvaggio (The Wild One, 1953) di László Benedek







 Marlon Brando e Elia Kazan sul set del film Fronte del porto (On the Waterfront, 1954). Il film vinse 8 premi oscar compreso quello per miglior attore protagonista (Marlon Brando)


Marlon Brando in una scena del film Fronte del porto (On the Waterfront)




Bulli e Pupe (Guys and Dolls, 1955) di Joseph Leo Mankiewicz





I giovani leoni (The Young Lions, 1958)


Marlon Brando e Tarita Teriipaia sul set del film Gli ammutinati del Bounty (Mutiny on the Bounty, 1962) di Lewis Milestone

Marlon Brando e Tarita Teriipaia in una scena del film. I due, terminate le riprese si sposarono (1962). Dall'unione nacquero due figli: Simon Teihotu e Tarita Cheyenne. Divorziarono nel 1972.



Il padrino (The Godfather, 1972) di Francis Ford Coppola
Marlon Brando per la sua interpretazione di Don Vito Corleone ottenne il suo secondo Oscar. Si rifiutò, però, di ritirare la statuetta in segno di protesta contro le ingiustizie nei confronti dei nativi americani.




Marlon Brando e Francis Ford Coppola sul set del film Il Padrino




Ultimo tango a Parigi (Last Tango in Paris, 1972) di Bernardo Bertolucci
Marlon Brando e Maria Schneider in una scena del film.

Ultimo tango a Parigi (Last Tango in Paris, 1972) di Bernardo Bertolucci
Marlon Brando e Maria Schneider in una scena del film.


Marlon Brando e Bernardo Bertolucci sul set del film Ultimo tango a Parigi (Last Tango in Paris, 1972)





Marlon Brando sul set del film Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola

sabato 20 ottobre 2012

C'era una volta in America (versione restaurata) di Sergio Leone



C'era una volta in America (1984), con Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern, William Forsythe, James Hayden, Tuesday Weld, Jennifer Connelly. Diretto da Sergio Leone


Torna al cinema (dal 18 al 21 ottobre, e visto l'enorme successo e il tutto esaurito dal 8 all'11 novembre), il capolavoro di Sergio Leone "C'era una volta in America" in una versione completamente restaurata con sei blocchi di scene inedite e ventisei minuti in più, che portano la durata del film a 4 ore e 19 minuti.

C'era una volta un film... e c'è ancora!!! I giorni sono pochi e il numero delle sale è  ridicolo. Ma non importa. Cercate la sala The Space più vicina e andatelo a vedere. Riscoprire questo film al cinema è una emozione da vivere, uno stupore da conservare, un ricordo da ricordare. Crepuscolare, struggente, gigantesco, inconpreso. Tutto ha inizio e fine in una fumeria d'oppio. Due grandi amici, Max e Noodles, facce di una sola medaglia, vengono riuniti dalla forza che li ha divisi e resi nemici: il Tempo.
“È la versione che voleva mio padre”, afferma la figlia Raffaella,  “un film amato e odiato, di cui mio padre era ossessionato. Sembrava a un certo punto che questo film non volesse più finirlo. Dieci anni per avere i diritti del libro ('Mano armata' di Harry Gray). E poi, un anno di preparazione, un altro per scrivere la sceneggiatura, un anno, infine, per le riprese. Insomma C'era una volta in America non finiva mai".
 Dopo l’anteprima allo scorso Festival di Cannes C’era una volta in America arriva (finalmente) nelle sale grazie all’intervento della famiglia Leone, che ha ricomprato i diritti due anni fa, e all’intervento finanziario di Gucci e della Film Foundation di Martin Scorsese che ha permesso alla Cineteca di Bologna di realizzare il restauro riportando in vita la pellicola “che rappresenta di più mio padre”, sottolinea Raffaella.
Ridotto dallo stesso Sergio Leone per la prima al Festival di Cannes nel 1984 e per il mercato europeo a tre ore e 49 minuti, C'era una volta in America venne ulteriormente tagliato per gli Usa a 135 minuti. Non solo, fu montato in ordine cronologico e senza i flashback, Fu questa, molto probabilmente, la causa dell'iniziale flop statunitense del capolavoro. Una versione, quella Usa, che secondo la leggenda, Sergio Leone non volle vedere mai.
Elenco delle scene inserite:
  1. Dialogo tra Noodles, interpretato da Robert De Niro, e la direttrice del cimitero, interpretata da Louise Fletcher (scena ambientata nel 1968)
  2. Sequenza muta in cui l’auto con Noodles e Max (interpretato da James Woods) affonda e l’ansia dei compagni che non vedono riemergere Noodles (1933)
  3. Il produttore del film Arnon Milchan, nei panni dello chauffeur, dialoga con Noodles (1933)
  4. Scena d’amore (a pagamento) tra Noodles e Eve, interpretata da Darlenne Fluegel (1933)
  5. Deborah, nei cui panni si cala Elizabeth McGovern, interpreta la Cleopatra shakespeariana a teatro (1968)
  6. Il senatore Bailey (nuova identità di Max), interpretato da Woods, ha un colloquio nel suo studio privato con il sindacalista protagonista in passato di un “salvataggio” da parte della banda di Noodles e Max (1968)
Trailer C'era una volta in America (versione restaurata): http://www.youtube.com/watch?v=Qn3mOKMCOzw




Sergio Leone sul set del film C'era una volta in America






Frasi- Citazioni C'era una volta in America:

-Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
-Sono andato a letto presto.
Nessuno t'amerà mai come ti ho amato io. C'erano momenti disperati che non ne potevo più e allora pensavo a te e mi dicevo: "Deborah esiste, è la fuori, esiste!" E con quello superavo tutto. Capisci ora cosa sei per me?
-Hai aspettato molto?
-Tutta la vita.
-I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi. Chi avrebbe puntato su di te?
-Io avrei puntato tutto su di te.
-E avresti perso.
Il tempo non può scalfire.




venerdì 12 ottobre 2012

Lauren Bacall- Galleria Fotografica





Lauren Bacall e Humphrey Bogart in una foto promozionale del film Acque del sud (To Have and Have Not, 1944) di Howard Hawks. Sul set nacque una profonda storia d'amore tra i due nonostante lei avesse appena 19 anni e lui 44. Lauren Bacall e Humphrey Bogart si sposarono nel 1945 e lavorarono in altre tre pellicole.

Lauren Bacall e Humphrey Bogart in una scena del film Acque del sud (To Have and Have Not, 1944) di Howard Hawks


Lauren Bacall e Humphrey Bogart in una scena del film Acque del sud (To Have and Have Not, 1944) di Howard Hawks









Lauren Bacall e Humphrey Bogart in una foto promozionale del film Il Grande Sonno (The Big Sleep, 1946) di Howard Hawks

Lauren Bacall e Humphrey Bogart in una scena del film Il Grande Sonno (The Big Sleep, 1946) di Howard Hawks










Lauren Bacall in una scena del film Come sposare un milionario (How to Marry a Millionaire,1953) diretto da Jean Negulesco



Lauren Bacall e Grgory Peck in una scena del film La donna del destino (Designing Woman, 1957) di Vincente Minnelli







Bogart fu l'unico amore della sua vita, come ebbe lei stessa a dire molte volte e al quale rimase accanto fino alla morte.

lunedì 8 ottobre 2012

Taxi Driver (1976) di Martin Scorsese






Taxi Driver, Usa 1976. Con: Robert De Niro, Jodie Foster, Cybill Shepherd, Harvey Keitel, Peter Boyle. Diretto da Martin Scorsese.

Trama- Recensione Taxi Driver

Travis Blickle, reduce della guerra del Vietnam, è un tassista notturno di New York.  Idealista disadattato e disperatamente disgustato dalla decantenza morale che lo circonda, sprofonderà in un vortice di follia omicida. Film monumentale. "Straordinario saggio di cinema sulla violenza e sulla vita notturna delle metropoli"". Allucinata e violenta parabola sulla paranoia urbana. Malinconica discesa negli abissi della solitudine e nell'inferno della incomuncabilità. Il film appare profondamente profetico nell'analizzare l'atroce isolamento individuale di un personaggio che si sente estraneo ad una comunità. L'intero racconto è filtrato dallo sguardo deformante del protagonista che dal suo abitacolo osserva disilluso l'inferno metropolitano invocandone il giudizio divino. La regia di Scorsese è iperrealista, tesa, opprimente, lucida, liquida. (Per evitare problemi di censura desaturò i colori della sparatoria finale, in maniera da rendere il rosso del sangue meno carico). La performace di Robert De Niro è assoluta, dona alla memoria cinematografica un personaggio immortale.(Si racconta che si allenò per due settimane a guidare il Taxi di notte per le strade di New York) Il monologo cult davanti allo specchio"Ma dici a me?" (You talkin’ to me?) non era previsto dalla sceneggiatura, fu improvvisato dall'attore.

Monologo allo specchio di Robert De Niro: http://www.youtube.com/watch?v=r6hp5g9Cx2Q







                                                      Frasi- Citazioni Taxi Driver:

La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, dappertutto. Non c'è scampo: sono nato per essere solo
Vengono fuori gli animali più strani, la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l'altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre. Io vado per tutta la città, lavoro a Bronx e Brooklyn, lavoro anche ad Harlem che è pieno di negri, io me ne frego del colore della pelle ma certi ci badano, certi miei colleghi i negri non li portano, per me non fa nessuna differenza
Ah si certo, ah ah... Vaffanculo figlio di puttana, ti ho visto arrivare sai, pezzo di merda, avanti, avanti su, io non mi muovo, non mi muovo dai, prova a muoverti tu, e muoviti... Non ci provare stronzo. Ma dici a me? Ma dici a me? ... Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di', ma con chi credi di parlare tu? Ah si è e, va bene...
Oggi è l'otto giugno, la mia vita ha preso di colpo un'altra piega, i giorni passavano senza niente di nuovo uno dopo l'altro, impossibile distinguerli, tutti uguali, tutti in fila. Poi all'improvviso ecco il cambiamento.
Ventinove giugno, adesso devo rimettermi in forma, stare seduto tutto il giorno mi ha fatto diventare flaccido, i muscoli sono spariti: da oggi in poi cinquanta flessioni tutte le mattine, cinquanta flessioni... niente più tranquillanti niente più cibo cattivo... lontano dai nemici del mio corpo d'ora in poi la mia vita sarà riorganizzata, tutti i muscoli dovranno essere tesi.
Adesso vedo con chiarezza che la mia vita ha avuto un solo scopo, adesso l'ho capito. Non c'è mai stata altra scelta per me.


Fotografie- Curiosità Taxi Driver


Robert De Niro e Martin Scorsese (Martin Scorsese appare in due scene del film. Nella prima è un uomo seduto nella sede dello staff di Palantine. Nella seconda interpreta un passeggero tradito dalla moglie)



Robert De Niro e Jodie Foster (La Foster avea dodici anni e fu seguita costantemente da uno psichiatra durante le riprese del film. Fu sostituta dalla sorella nelle scene più forti)



Martin Scorsese e Robert De Niro sul set.  

Harvey Keitel doveva interpretare uno degli uomini di Palantine, ma l'attore chiese al regista di affidargli il ruolo del protettore di Iris.