giovedì 7 giugno 2012

Questa è la mia vita (Vivre sa Vie) di Jean-Luc Godard


                    
                 Trama- Recensione Questa è la mia vita
Questa è la mia vita (Vivre sa vie: film en douze tableaux, 1962), con Anna Karina, Sandy Rebbot, Paul Pavel, Andrè S. Labarthe. Scritto e diretto da Jean-Luc Godard.
Questa è la mia vita, quarto lungometraggio di Godard, fu presentato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica del Cinema di Venezia nel 1962. Indaga sulla vita della giovane Nanà, interpretata da una splendida Anna Karina (all'epoca moglie di Godard) che, trovatasi in ristrettezze economiche, decide di prostituirsi. Il personaggio di Nanà e più in generale il tema della prostituzione sono solo un pretesto, perchè il vero protagonista di questo film è il  linguaggio, inteso come sperimentazione e come rappresentazione cinematografica. Il film non segue le leggi tradizionali della narrazione, è diviso in 12 quadri (capitoli) introdotti da didascalie in omaggio al cinema muto. Godard utilizza ogni tipo di soluzione espressiva che il linguaggio cinematografico gli offre, dalle inquadrature fisse ai lunghissimi piano sequenza. Esplicativi dello stile del regista sono i titoli di testa: tre inquadrature in primissimo piano dei profili (sinistro, frontale, destro) di Anna Karina, il tema musicale del film viene interrotto da lunghi silenzi fino all'ultima inquadratura dove spicca una citazione di Montaigne: "Bisogna prestarsi agli altri e darsi a sé stessi".







 Citazioni-Frasi  Questa è la mia vita:

Non sono cattivo, Nanà, sono triste. E io non sono triste, Paul, sono cattiva.
 Volevo dire questa frase con un’idea precisa e non sapevo quale fosse la maniera migliore di esprimere quest’idea. O meglio, lo sapevo ma adesso non lo so più, mentre, appunto, dovrei saperlo.
Credo invece che siamo sempre responsabili delle nostre azioni. E liberi. Alzo la mano, sono responsabile. Giro la testa a destra, sono responsabile. Sono infelice, sono responsabile. Fumo una sigaretta, sono responsabile. Chiudo gli occhi, sono responsabile. Dimentico di essere responsabile, ma lo sono. No, è quello che ti dicevo prima. Voler evadere è un'illusione. In fondo, tutto è bello. Basta interessarsi alle cose e trovarle belle. Sì. In fondo le cose sono come sono e nient'altro. Un volto è un volto. Dei piatti sono dei piatti. Gli uomini sono gli uomini. E la vita è la vita.
Una volta, qualcuno mi ha detto: "La verità è in tutto, e anche nell'errore".

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